>  Cultura   >  L’ARTE COME DENUNCIA SOCIALE: BANKSY
banksy

In breve

Banksy è il writer più famoso al mondo che, con le sue opere sfacciate e provocatorie, ha saputo diffondere messaggi di denuncia sociale in chiave satirica.

Esperienza suggerita: scopri dove si trovano le opere di Banksy leggendo il libro “MA DOV’È BANKSY?” di Xavier Tapies o partecipa alla mostra THE ART OF BANKSY al Mudec di Milano.

Tempo di lettura: 4 minuti.

Un’identità avvolta nel mistero, una forma d’arte di denuncia, un artista geniale.

Sto parlando di Banksy, uno dei writer più irriverenti e provocatori e massimo esponente della street art.

Nato a Bristol in Inghilterra, con i suoi capolavori è riuscito a diffondere la propria idea di arte ovunque, apparendo su strade, muri e ponti di tutto il mondo: da Gaza a Londra, passando per New York e Parigi.

Bomboletta alla mano, Banksy diffonde messaggi di protesta che colpiscono dritti al cuore e alla coscienza delle persone.

L'arte per comunicare i problemi del mondo

Il tratto distintivo di Banksy consiste nel creare graffiti unici che trovano spazio nella dimensione urbana e in grado di documentare i problemi che affliggono la condizione umana. Atrocità della guerra, diritti degli omosessuali, inquinamento, sfruttamento minorile, abuso di potere sono solo alcuni dei temi affrontati dall’artista.

Opere sovversive in cui temi sociali e politici vengono raccontati in chiave satirica.

I suoi lavori sono un esempio di guerrilla art: murales realizzati in incognito che compaiono quando meno ce lo si aspetti, realizzati con la tecnica dello stencil che permette di ovviare al problema della lentezza della realizzazione dei disegni, cosa che è costata a Banksy due arresti in età giovanile.

L’abilità dell’artista risiede nel manipolare i codici comunicativi a cui normalmente si è abituati per impressionare i destinatari, far porre loro alcune domande e quindi sensibilizzarli su questioni rilevanti. Quando tematiche spiacevoli si trasformano in opere brillanti, il messaggio diventa memorabile e induce lo spettatore alla riflessione.

Opere non scontate, imprevedibili e realizzate in maniera dissonante per rendere il risultato ancora più intenso, come il famoso murales a Betlemme del ragazzo in assetto antisommossa intento a lanciare un mazzo di fiori al posto di una bomba molotov: un segno di speranza contro la distruzione.

Banksy ragazzo lancia fiori

Banksy si impegna a creare un’arte per tutti e denigra ogni sua mercificazione. Così, spesso, si reca nelle gallerie d’arte e appende clandestinamente opere in perfetto stile, ma con elementi inaspettati, come “Show me the Monet” dove all’interno di un paesaggio impressionista inserisce un carrello della spesa e un cono stradale per denunciare il consumismo. 

show me the Monet

Un artista impegnato. Un artista capace di incuriosire chiunque. Un artista a cui si deve il merito di aver portato alla luce problematiche complesse, spesso sepolte.

Cinque tra le opere piu emblematiche

Per il loro carattere mutabile, è difficile quantificare esattamente le opere di Banksy. Alcune tra queste, però, sono conosciute in particolare per il forte messaggio che comunicano.

Eccone alcune.

KISSING COPPERS, BRIGHTON 

kissing coppers

Due poliziotti che si baciano come messaggio per riflettere sull’omofobia, sullo sfondo di una nota provocatoria nei confronti dell’autorità. Nel mondo militare, con le sue regole rigide, l’omosessualità viene spesso nascosta e coloro che si dichiarano gay rappresentano l’eccezione. L’opera originale – in seguito ai numerosi danneggiamenti – è stata trasferita su tela e, al suo posto, è stato collocato un fac simile.

THE SON OF MIGRANT FROM SYRIA, CALAIS

the son of migrant from Syria

Il protagonista di questo murales situato a Calais – enorme baraccopoli in cui vivono i migranti che dalla Francia cercano di raggiungere il Regno Unito – vede come protagonista Steve Jobs con in mano un vecchio computer e sulle spalle una sacca. Questo per ricordare che anche il CEO della Apple è figlio di immigrati: suo padre biologico era un rifugiato siriano che arrivò a New York negli anni Cinquanta. Un tema importante come quello dell’immigrazione raccontato attraverso un personaggio conosciuto da tutti.

THERE IS ALWAYS HOPE, LONDRA

there is always hope

La bambina a cui sfugge un palloncino a forma di cuore è forse il murales più famoso di Banksy. Ma è la scritta “There is always hope” a dare un significato ancora più completo all’opera, per ricordare che c’è sempre speranza.

BREXIT, DOVER

brexit

Con questo murales, anche Banksy dice la sua sulla Brexit, ritraendo un operaio intento a rimuovere a colpi di scalpello una delle stelle della bandiera dell’Unione Europea. L’artista si occupa ancora una volta della politica della sua madrepatria e ne denuncia i provvedimenti.

SPY BOOTH, CHELTENHAM

spy booth

Poco distante dal quartier generale dell’agenzia del governo per le comunicazioni (Gchq) si trova l’opera che ritrae spie in impermeabile intente ad ascoltare le conversazioni con tanto di microfoni e registratori. Banksy in questo modo intende denunciare il coinvolgimento dell’ente nelle attività di spionaggio della National Security Agency americana. È un messaggio ispirato al Datagate e all’attività di Edward Snowden a cui si deve la pubblicazione dei file che hanno svelato il controllo dei governi sulle comunicazioni dei cittadini americani ed europei.

Perciò spesso, quando si viaggia, non si è consapevoli di essere vicini a una delle opere di questo grande artista.

Grazie al libro MA DOV’È BANSKY? ora potrai studiare itinerari per visitare dal vivo i suoi murales e conoscerne la storia e il significato. Cosa aspetti a partire alla loro ricerca?

E inoltre non perderti la mostra THE ART OF BANKSY al MUDEC di Milano dal 21 novembre.

Provato da me

Creo contenuti per il web e progetto itinerari, ma soprattutto sono una viaggiatrice appassionata. Insieme a me puoi scoprire il mondo ogni giorno, attraverso stimoli ed esperienze che ti permettano di approfondire le diverse culture. Credo fortemente che viaggiare significhi guardare con curiosità e occhi sempre nuovi tutto quello che ci circonda.

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