>  Cultura   >  FLAMENCO, ANIMA DELL’ANDALUSIA
flamenco

In breve

Il flamenco nasce in Andalusia come forma d’espressione delle minoranze e delle classi più umili. Musica, canto e ballo trasmettono a pieno l’anima del popolo spagnolo, coinvolgendo lo spettatore in un’esperienza multisensoriale.

Esperienza suggerita: prova l’esperienza di uno spettacolo di flamenco autentico a Siviglia in uno dei teatri più piccoli del mondo. 

Tempo di lettura: 3 minuti.

Nulla più del flamenco è connesso alla storia dell’Andalusia, comunità autonoma della Spagna meridionale.

Una terra baciata dal sole e in cui si mescolano cultura europea e influsso del mondo arabo, che ha lasciato nei secoli i suoi segni migliori.

Una regione famosa per essere un luogo vivace ancora strettamente legato alle sue tradizioni, dove audaci toreri e musicisti gitani hanno segnato la storia.

Ed è proprio in questo contesto che nasce il flamenco, passione e anima del popolo andaluso.

Molto piu di un ballo

Esiste una parola spagnola che identifica la grande intensità emotiva che si prova quando si assiste a un’esibizione artistica.

Il duende è l’essenza del flamenco, è quell’ardore che coinvolge tutti i sensi e che ti conduce in un mondo segreto, fatto di racconti e di magia.

Il flamenco – con la sua musica coinvolgente e la sua danza passionale – ha il dono di trasportare lo spettatore indietro di qualche secolo, per rivivere la storia dei popoli più perseguitati del Paese.

Questa forma d’arte affonda le radici nel triangolo geografico formato da Siviglia-Jerez-Cadice, dove nasce a metà Settecento come sfogo emozionale della minoranza gitana e della popolazione più umile.

Anche se il ballo è l’espressione più conosciuta di quest’arte, il flamenco è canto e musica.

Questa veniva realizzata inizialmente avvalendosi soltanto dei supporti ritmici corporali come il battito delle mani e dei piedi, accompagnata da un canto – el cante – simile a un lamento, eseguito da un cantante in grado di trasmettere una forte carica espressiva.

A dare enfasi alla musica viene unito il ballo – el baile -, che nasce come danza individuale per raccontare stati d’animo particolari ed eseguito da ballerini con particolari doti interpretative, tenendo il tempo con le nacchere.

Prima che una forma d’intrattenimento, il flamenco era quindi il veicolo di espressione di un popolo.

Il flamenco come e oggi

Il flamenco nella sua forma attuale – inteso anche come forma di spettacolo – si sviluppa a metà Ottocento con la diffusione dei Café Cantantes, locali notturni concepiti per l’intrattenimento.

Qui il flamenco viene rinnovato: i canti un tempo spontanei vengono sostituiti da esibizioni da parte di professionisti, viene introdotto l’accompagnamento della chitarra e le coreografie vengono eseguite da gruppi o in coppia.

Anche l’abbigliamento subisce un’evoluzione, di pari passo con le tendenze dell’epoca: dalla semplice decorazione di abiti tradizionali, alla scelta di un abbigliamento distintivo. Per le donne caratterizzato da gonne ampie e colorate, per gli uomini da camicia e pantalone stretto.

È il periodo d’oro del flamenco, che si protrae fino a inizio Novecento.

Dagli anni Cinquanta i Café Cantantes vengono superati dai tablaos, locali in cui gli artisti – o anche la gente comune – si esibiscono su pedane di legno, accompagnati dal chitarrista e dal cantante.

La storia del flamenco è quindi intrecciata a quella della sua terra d’origine e – ancora oggi – evitando gli spettacoli turistici e prediligendo esperienze più autentiche, è possibile godere della vera essenza di questa splendida forma d’arte.

Una “chicca” poco conosciuta: a Siviglia, all’interno del mercato di Triana – quartiere dall’atmosfera tradizionale – sorge inaspettatamente CasaLa Teatro, uno dei teatri più piccoli del mondo.

Con soli venti posti a sedere, ogni sera è possibile assistere a un autentico spettacolo di flamenco, dove il contatto tra pubblico e artisti è garantito. Un’esperienza emozionante e coinvolgente.

teatro Triana
L'esterno di CasaLa Teatro nel mercato di Triana | © Viaggiare comunque
Il palco del teatro | © Viaggiare comunque
Le poltrone del teatro | © Viaggiare comunque
Provato da me

Creo contenuti per il web e progetto itinerari, ma soprattutto sono una viaggiatrice appassionata. Insieme a me puoi scoprire il mondo ogni giorno, attraverso stimoli ed esperienze che ti permettano di approfondire le diverse culture. Credo fortemente che viaggiare significhi guardare con curiosità e occhi sempre nuovi tutto quello che ci circonda.

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