A quarantacinque anni dalla sua morte, è ancora possibile visitare in Cile i luoghi di Pablo Neruda.
Un lascito del suo essere uomo e poeta, una testimonianza fatta di mattoni dove l’anima dello scrittore è ancora viva.
Nel corso della sua esistenza, Neruda ha posseduto tre case che oggi sono state trasformate in musei.
LA CHASCONA

La Chascona | © Arturo Rinaldi Villegas
Situata a Santiago, nel quartiere bohémien di Bellavista, sorge sui pendii della seconda collina più alta della città LA CHASCONA.
Rifugio costruito negli anni Cinquanta come luogo segreto dove incontrare l’amante e futura moglie Matilde Urrutia, La Chascona significa “capelli arruffati“, in onore dei ricci ribelli della donna.
La casa riflette la personalità di Neruda: oggetti da collezione e tema marittimo evidente in tutte le stanze.
Si sa, il poeta adorava il mare e cercava di riportarlo anche all’interno delle mura della sua abitazione: la sala da pranzo richiama la cabina di una nave e il salotto un faro.
Un’oasi per artisti, dove accogliere l’élite intellettuale insieme alla sua amata.
LA SEBASTIANA

La Sebastiana | © Arturo Rinaldi Villegas
Nella caratteristica città portuale di Valparaiso, Neruda costruisce un rifugio dove ritirarsi e scrivere in tranquillità.
LA SEBASTIANA sorge in un luogo appartato e in una posizione precaria su un’altura scoscesa che domina il porto, tra vicoli e strettoie: una casa “appesa al firmamento, alla stella, alla luce e all’oscurità“.
Anche l’interno è altrettanto contorto: rampe e scale che conducono a stanze, balconi o semplicemente a finestre per ammirare la vista sul Pacifico.
Un’abitazione dove sentirsi ancora un bambino, protetto dai ricordi della sua infanzia.
LA ISLA NEGRA

La Isla Negra | © Chilenauta
La ISLA NEGRA è la residenza di Neruda sull’oceano, a sud di Valparaiso.
Un luogo dove godere del tempo con un ritmo rallentato, mangiando pesce e osservando le onde infrangersi sugli scogli.
La Isla Negra è l’abitazione preferita dal poeta, dove trascorreva la maggior parte dei suoi giorni in Cile, in compagnia di amici e altri artisti.
Ed è qui che riposa Pablo Neruda, cullato dal rumore delle onde e dalla brezza del mare nel suo sonno eterno.
Eterno, come le sue poesie.
Un giorno, uomo o donna, viandante,
dopo, quando non vivrò,
cercate qui, cercatemi
tra pietra e oceano,
alla luce burrascosa
della schiuma.
Qui cercate, cercatemi,
perché qui tornerò senza dire nulla,
senza voce, senza bocca, puro,
qui tornerò a essere il movimento
dell’acqua, del
suo cuore selvaggio,
starò qui, perso e ritrovato:
qui sarò forse pietra e silenzio.
Io tornerò – Pablo Neruda