In breve
Il bubble tea è uno dei più recenti trend in fatto di bevande. Direttamente dalla Taiwan degli anni Ottanta, la bibita colorata a base di tè e sfere gelatinose è diventata un successo planetario.
Esperienza suggerita: assaggia il bubble tea in uno dei tanti locali che ormai si possono trovare in Italia o preparalo a casa tua.
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Ti sarà capitato negli ultimi tempi di vedere tra le mani della gente una strana bevanda colorata.
Si tratta del bubble tea, bibita che arriva da Taiwan a base di tè, latte e palline gommose fluorescenti.
Una delizia che sembra uscita da un manga giapponese e che sta conquistando i palati di tutto il mondo.
A metà tra drink e snack
Sfere di tapioca, palline di frutta o pezzetti di gelatina combinati con tè nero o verde, il tutto addolcito con sciroppo di zucchero e shakerato insieme al latte.
Un mix originale e colorato che rimanda ai sapori esotici, apprezzato sempre di più anche in Occidente.
Ma cosa rende così unico il bubble tea, tanto da essere diventato una vera e propria tendenza?
La particolarità di questo strano tè è il suo essere sia bevanda che spuntino: si gusta attraverso una cannuccia extra-large, per riuscire a sorseggiare il tè, ma anche per catturare le perle sul fondo.
Un’esplosione di gusti diversi che, insieme, creano dipendenza.
Fresco, gustoso e divertente da bere: una combinazione unica che rappresenta il segreto del suo successo.
Una ricetta che proviene da Taiwan
Nato a Taiwan negli anni Ottanta, il bubble tea ha origine quasi per caso.
In una sala da tè a Taichung – la Chun Shui Tang Teahouse – uno dei titolari, Linxiu Hui, aggiunge all’originale tè servito con il latte delle perle di tapioca.
Un miscuglio originale che viene subito apprezzato, diventando così il biglietto da visita di questa nuova bevanda asiatica.
Il bubble tea – sebbene il nome faccia pensare alle bolle, bubble – in realtà deriva dal termine taiwanese boba che indica le perle di tapioca, un amido che deriva dal tubero della manioca, una pianta originaria dell’America del Sud.
La tapioca si presenta sottoforma di piccole sfere che, una volta cotte, diventano trasparenti e assumono la consistenza gelatinosa distintiva del tè taiwanese.
Ma il termine calza a pennello anche per indicare la sensazione gommosa che il bubble tea conferisce al palato, simile a una cicca, a una bubble gum appunto.
Dove assaggiare il Bubble Tea
Un successo planetario: prima in Asia, poi negli Stati Uniti e adesso in Europa, dove nelle principali città si incominciano a trovare bar specializzati: ad esempio a Milano – dove c’è la concentrazione più alta di questo genere di locali – in via Paolo Sarpi (la Chinatown meneghina) si trova il QQTea e vicino a Porta Venezia il BOBA.
E non è difficile nemmeno riprodurre la ricetta a casa propria.
Dopo aver lasciato a bagno in acqua fredda le perle di tapioca, farle cuocere in acqua bollente.
Una volta assunta una consistenza gelatinosa, conservarle ricoprendole con uno sciroppo di frutta o di acqua e zucchero.
Preparare a parte il proprio tè preferito, aggiungere il latte a piacere e, se si vuole, lo sciroppo delle perle di tapioca. Servire caldo o freddo.
Shakerare il tutto e, una volta pronto, servire in un bicchiere dove – sul fondo – vengono adagiate le sfere gommose.
Puoi trovare le perle di tapioca in un alimentari orientale, come il KATHAY (zona Paolo Sarpi) di Milano che spedisce anche in tutta Italia.