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gospel

In breve

Le origini della musica gospel sono da rintracciare lontano, nell’esperienza degli schiavi africani portati in America all’inizio del Seicento. Una musica per alleviare le sofferenze. Una musica che ancora oggi è il simbolo della resistenza di un popolo.

Esperienza suggerita: vivi una vera messa gospel ad Harlem e impara la storia degli schiavi neri guardando il film “12 anni schiavo”.

Tempo di lettura: 3 minuti.

Se si pensa al gospel la prima immagine che viene in mente è il coro di suore scatenate di Sister Act o i canti natalizi nelle chiese di New York.

Ma il gospel è molto più di questo.

È una musica che proviene da lontano, dagli schiavi africani.

È un canto di sofferenza e di speranza.

È un genere carico di simboli e significato.

La musica per sopportare le fatiche quotidiane

Tra tutti i canti popolari sopravvissuti negli Stati Uniti il gospel è di sicuro quello più conosciuto.

Bisogna però fare un passo indietro per conoscere la sua storia.

Ci troviamo all’inizio del Seicento nell’America della tratta atlantica, una pratica che consisteva nel deportare schiavi africani nel Nuovo Mondo.

Uomini e donne strappati con violenza dalle loro terre di origine, incatenati su navi e trasportati nelle Americhe dove venivano venduti come “bestie da lavoro“. Una vita privata del diritto della libertà, una vita di smarrimento e sofferenza.

schiavi

Così gli schiavi trovavano nel canto un mezzo per alleviare il proprio dolore e per esprimere la speranza di una vita migliore.

Una forma di resistenza che traeva origine dalla cultura musicale.

I primi canti a essere elaborati dalle comunità afroamericane furono le work songs – i canti da lavoro – che alleviavano la fatica e distraevano dalla monotonia della vita quotidiana. Un modo per darsi un ritmo e coordinare i movimenti. Un mezzo per sopportare le difficoltà e per esprimere la rabbia e la frustrazione attraverso la creatività.

Un esempio è il canto “This old hammer” che scandiva il movimento del pesante martello per rompere le pietre, composto da una strofa (domanda) cantata da un leader – il momento in cui si solleva il martello – e da un ritornello (risposta) da parte dei compagni che distingue il momento in cui la mazza batte sulle pietre.

I canti erano poi un modo per gli schiavi per comunicare in codice tra loro, utilizzando simboli come animali o figure tratte della Bibbia per riferirsi ai loro padroni senza rischiare di essere scoperti e di imbattersi in punizioni.

Non sempre era possibile per gli afro-americani riunirsi per pregare e così incominciarono a incontrarsi in luoghi segreti – camp/bush meetings – per condividere gioie e dolori e per ascoltare predicatori itineranti.

È in questo contesto che si sono sviluppati i Negro Spirituals, canti di culto ispirati ai valori cristiani e alle condizioni difficili della vita quotidiana.

Roll jordan roll” ne è un esempio, contenuta nel film 12 ANNI SCHIAVO che ben rappresenta le condizioni degli schiavi afro-americani all’alba della guerra di secessione.

Il gospel come e conosciuto oggi

Nel 1865 viene definitivamente abolita la schiavitù e da quel momento il patrimonio dei canti religiosi afro-aermicani viene raccolto e combinato con le nascenti sonorità del jazz e del blues, dando vita a un nuovo genere, il gospel.

Gospel significa letteralmente “God’s spell“, ossia “Parola di Dio“. I testi infatti si ispirano alla Bibbia, alle preghiere e al Vangelo.

La popolarità di questo genere si deve al fatto che, da quel momento, gli schiavi iniziarono a spostarsi dagli stati del sud alle grandi città del nord, diffondendo la loro musica.

Uno dei padri del gospel come conosciuto da noi oggi è Thomas Dorsey che ha composto le così dette “gospel songs” ispirate alla parola di Gesù e alla vita quotidiana, spostando l’attenzione dagli inni al Signore verso l’individuo e la sua fede.

Gospel è simbolo della sopravvivenza degli schiavi afroamericani. Gospel è la storia di un popolo. Gospel è l’orgoglio di una comunità.

Per assistere oggi a una messa gospel parti per New York e fai visita alle chiese cristiano-battiste di Harlem – il quartiere afro-americano – come la Canaan Baptist Church, la Convent Avenue Baptist Church o la Greater Hood Memorial AME Zion Church. Un’ esperienza da non perdere!

Creo contenuti per il web e progetto itinerari, ma soprattutto sono una viaggiatrice appassionata. Insieme a me puoi scoprire il mondo ogni giorno, attraverso stimoli ed esperienze che ti permettano di approfondire le diverse culture. Credo fortemente che viaggiare significhi guardare con curiosità e occhi sempre nuovi tutto quello che ci circonda.

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