L’obiettivo? Trasformare l’ultimo giorno di viaggio in un giorno di vacanza vero e proprio, eliminando lo stress relativo ai bagagli
Il settore del travel nei prossimi anni sarà profondamente trasformato dopo la pandemia e PotPot, startup travel tech nata dal matching delle competenze in ambito logistica, digital e management dei fondatori, mira a essere in prima fila in questo cambiamento e a rivoluzionare il modo di viaggiare, eliminando preoccupazioni e stress per i viaggiatori.
L’idea alla base di PotPot è ridefinire la Last Day Experience – l’ultimo giorno di permanenza in città – per permettere ai viaggiatori di viverlo con leggerezza senza doversi preoccupare del bagaglio, offrendo un servizio di ritiro, gestione e riconsegna direttamente nel luogo di ripartenza, prenotabile in modo semplice tramite app. Trasformando così l’ultimo giorno di viaggio da un “giorno di rientro” in un giorno da vivere appieno, permettendo inoltre alle strutture ricettive partner di PotPot di ampliare la loro offerta di servizi, e migliorando l’esperienza dei viaggiatori in città.
Il servizio
Come funziona il servizio di PotPot?
Basta prenotare tramite app, lasciare il bagaglio al momento del check-out presso la struttura ricettiva, un esercizio commerciale o l’alloggio privato (ad esempio Airbnb), per poi recuperarlo presso il Deposito PotPot alla stazione o nell’aeroporto di partenza, dove sarà stato trasportato con una flotta di van elettrici a impatto zero sull’ambiente.
A oggi non esistono in Italia servizi di questo tipo, che offrono deposito e trasporto bagagli gestiti in modo digitale, con un business model scalabile e che si basano su un network di partner molto variegato (Strutture ricettive, Property Manager, Esercizi Commerciali) come PotPot.
La società
Dopo diversi programmi di accelerazione, l’allargamento del team e l’ingaggio di alcuni investitori privati, PotPot era pronta a partire a inizio 2020. La pandemia da Covid-19 ha cambiato i piani, colpendo duramente il mondo travel, ma è stata anche un’opportunità per PotPot di affinare il suo business model per essere pronta al momento della ripresa.
“A dicembre 2020 abbiamo deciso di scommettere sulla ripresa e il rilancio del settore turistico italiano”, afferma Antonio Picozzi, CEO e Co-Founder di PotPot. “Infatti, proprio in quel momento ci siamo licenziati dai nostri lavori a tempo indeterminato in grandi multinazionali (Amazon, Accenture, Monitor Deloitte) per dedicarci pienamente a PotPot e per farci trovare pronti appena le persone sarebbero tornate a viaggiare. Non è stato semplice portare avanti il progetto in questo ultimo anno e mezzo ma crediamo tanto nella nostra idea e nel settore, uno dei più importanti e strategici per l’Italia e l’Europa in generale.”
“Penso che PotPot abbia il potere, e i primi risultati ci stanno dando ragione, di creare e attivare un vero e proprio network sinergico di player del settore turistico. In relazione a questo, credo che solo con un approccio collaborativo di tutti gli attori coinvolti si possa davvero rilanciare il settore post pandemia”, afferma Giuseppe Monteleone, CMO e Co-Founder di PotPot.
Il futuro
PotPot ha lanciato il suo servizio a Milano lo scorso 3 maggio, e prevede di espanderlo agli aeroporti di Malpensa e Linate entro l’estate per essere pronti da settembre a soddisfare le esigenze di tutti i viaggiatori che saranno in città con la definitiva ripartenza post-Covid. Sempre da settembre verrà allargato il network di Partner e ampliata la flotta di mezzi elettrici usati per il trasporto bagagli. Nel 2022 è prevista l’espansione ad altre città turistiche italiane.
“La nostra strategia è quella di espanderci dapprima sulle principali città turistiche italiane, per poi pensare al mercato europeo negli anni successivi”, afferma Niccolò Francesco Marino, CFO e Co-Founder di PotPot. “Questo perché crediamo davvero nella ripresa del turismo italiano e vogliamo rendere il viaggio di tutte le persone che sceglieranno l’Italia quale meta per le loro vacanze (una volta passata l’emergenza pandemica) il più leggero possibile”.
