MOLDOVA: LA PERLA SCONOSCIUTA DELL’EUROPA ORIENTALE

Moldova

Si ringrazia ANTRIM – National Inbound Tourism Association of Moldova per le informazioni.

Incastonata tra Ucraina e Romania, la Moldova passa spesse volte inosservata, poco conosciuta anche dagli stessi europei.

Un piccolo gioiello ancora inesplorato (fino al 2016 l’Organizzazione mondiale del turismo l’ha annoverata tra i paesi meno visitati al mondo) che negli ultimi anni sta iniziando a essere scoperto, vedendo crescere i visitatori, tanto che il 2017 ha registrato un aumento del 20% nel turismo incoming, passando dai 121.000 turisti del 2016 ai 145.000 del 2017 (dati ANTRIM),

Una terra ancora lontana dal turismo di massa, che mantiene il fascino dell’ultima nazione sconosciuta dell’Europa Orientale.

Uno stato che cerca di allontanare il difficile passato sovietico e le complessità che hanno seguito l’indipendenza nel 1991, ma che – dall’altro lato – vanta di essere un paese ancora autentico.

La Moldova è una destinazione sicura e oggi ben collegata con l’Italia grazie a voli diretti che in poco più di due ore permettono di raggiungere un vero paradiso, dove il verde della campagna, la cultura genuina e una stile di vita rilassato, insieme alla gentilezza degli abitanti riescono a conquistare il cuore anche del più scettico dei viaggiatori.

Una meta che punta sempre di più sul turismo esperienziale proponendo lezioni di cucina, pernottamento in zone rurali, lavorazione della ceramica e tessitura dei tappeti, oltre che attività legate all’enogastronomia, grazie all’eccellenza del cibo e del vino.

E questo sembra essere proprio il momento perfetto per visitare la Moldova, prima che riveli la sua bellezza incontaminata inaugurando una nuova fase nel turismo, per poter vivere l’emozione della scoperta a poche migliaia di chilometri da casa.

Le tre esperienze più caratteristiche da vivere in Moldova

Seppure la Moldova sorga su un territorio esiguo, non mancano di certo attrazioni di interesse singolare, che rendono unico un viaggio entro i suoi confini.

1.FARSI RAPIRE DALLE CONTRADDIZIONI DI CHISINAU

Chisinau, la capitale della Moldova, non è certamente Londra o Parigi, ma è una città fiera che ha rialzato la testa dopo anni di sopraffazioni e per questo merita una visita.

Occupata dall’Armata Rossa prima, rasa quasi completamente al suolo da un violento terremoto e dai bombardamenti della seconda guerra mondiale dopo, la capitale oggi è una città che mostra con orgoglio le sue ferite e che con la stessa determinazione punta verso il futuro.

A fianco degli edifici comunisti, Chisinau offre ai viaggiatori numerosi parchi – è infatti nota come una delle città più “verdi” del continente -, monumenti ricchi di storia e una vivace vita notturna che attrae sempre più giovani europei.

2. PERDERSI NELLE GALLERIE SOTTERRANEE DI CRICOVA

Cricova

La Moldova è famosa per la produzione di vino che è sempre presente sulle tavole dei suoi abitanti.

Non può quindi mancare una visita a una delle cantine più grandi del mondo.

La città di Cricova ospita 120 km di gallerie scavate nella roccia calcarea dove vengono conservate milioni di bottiglie di vino in una vera e propria cittadella sotterranea.

Perdersi nei cunicoli e degustare il vino locale è una delle esperienze più tipiche da vivere in Moldova.

3. LASCIARSI INCANTARE DAL MONASTERO DI ORHEIUL VECHI 

Orheiu-Vechi
© ANTRIM – National Inbound Tourism Association of Moldova

Orheiul Vechi significa letteralmente “vecchia fortificazione“.

Qui, tra verdi colline e un limpido fiume, vi sono le tracce di insediamenti che risalgono alla preistoria.

Ovunque ci si volti, sembra di passeggiare in un museo all’aria aperta, dove la principale attrazione è il monastero rupestre: nel XIV secolo i primi monaci cristiani ricavarono il loro luogo di culto scavandolo nelle rocce calcaree.

Vivere il presente, immaginandosi il passato.

Tra buon vino e cucina prelibata

Forse pochi lo sanno, ma la Moldova è tra i maggiori produttori di vino al mondo, attività che occupa un ruolo significativo nell’economia del paese, considerando che circa il 90% del vino viene esportato.

Anche se caratterizzata da un clima differente, la Moldova è situata a una latitudine simile a Bordeaux e alle principali regioni produttrici francesi, cosa che ha permesso la crescita di vigneti sani e verdi.

Il vino ricopre un ruolo centrale nella vita dei moldavi da migliaia di anni, già dai tempi dei primi insediamenti greci e romani.

Svolta significativa nell’economia si ha a metà Ottocento quando vengono importati vini e accolti viticoltori francesi, motivo per cui oggi sono presenti così tante varietà di uve pregiate.

Dopo una battuta d’arresto durante le due guerre mondiali per poi manifestare una crescita negli anni Cinquanta e Sessanta, l’economia del vino subisce un altro stallo quando il leader dell’Unione Sovietica Gorbaciov promuove una campagna contro il consumo di alcool.

La ripresa definitiva avviene negli anni Novanta in seguito all’indipendenza grazie al ritorno alle tecniche tradizionali e alle ristrutturazioni delle cantine, favorite anche da investimenti massicci da parte del governo.

Oggi l’industria del vino è promossa anche dal MOLDOVA COMPETITIVENESS PROJECT che promuove l’economia moldava in un’ottica di competitività ed efficienza, attraverso investimenti per il sostegno delle vendite e delle esportazioni di prodotti locali.

Il vino è una cosa seria per gli abitanti della Moldova, tanto che ogni anno il primo sabato di ottobre si festeggia il National Wine Day e, in preparazione dell’evento, anche ai turisti è data la possibilità di aiutare nella raccolta dell’uva e nella preparazione delle bottiglie.

Il turismo del vino è una leva che spinge sempre più viaggiatori a visitare la Moldova, dove tra degustazioni, visite alle cantine storiche o alle aziende vinicole si può vivere un’esperienza in cui è il palato a essere protagonista.

azienda vinicola Purcari
© ANTRIM – National Inbound Tourism Association of Moldova

Anche l’ottima cucina locale è un elemento che favorisce la conoscenza del paese.

Mamaliga (una sorta di polenta servita con carne stufata, formaggio locale o panna acida), zeama (zuppa con pasta fatta in casa) e placinta (tortina tonda ripiena di formaggio o altro) sono solo alcuni dei piatti tipici moldavi, preparati nel rispetto delle materie prime e con prodotti del posto: “eat local” è il motto dei moldavi. 

cibo moldavo
© ANTRIM – National Inbound Tourism Association of Moldova

Una cucina ricca e saporita, umile e genuina, condita dall’ospitalità spontanea dei moldavi che non perdono occasione di invitarti a sedere alla loro tavola.

Il ruolo centrale dell'artigianato locale

La Moldova è un paese rurale che è rimasto legato alle tradizioni.

Tra queste, occupa un posto particolare la produzione di tappeti di lana fatti a mano, simbolo dell’identità nazionale e patrimonio immateriale dell’Unesco.

I tappeti vengono prodotti con una tecnica particolare detta scoarta che permette la creazione di vere e proprie opere d’arte dai colori vivaci e dalle raffigurazioni geometriche, vegetali e figurali.

Arazzi e tappeti contemporaneamente, il loro uso è destinato sia a coprire il pavimento, sia a decorare le pareti: un manufatto prezioso da sempre appannaggio dei più ricchi, simbolo dello status della famiglia.

I kilim della Bessarabia – così vengono chiamati i tappeti moldavi – vengono prodotti principalmente dalle popolazioni ortodosse di origine turca della regione autonoma della Gagauzia.

Oltre per i tappeti sontuosi, i moldavi sono noti anche per le ceramiche, per la decorazione delle uova e per la lavorazione del legno e della pietra.

Tutti lavori artigianali, custoditi gelosamente dagli abitanti della Moldova e tramandati di generazione in generazione.

La Moldova sospesa tra passato e presente

Non si può visitare la Moldova, senza aver presente il suo passato, ancora intrecciato con la storia più recente. 

Se esiste un’esperienza che permette di conoscere la parentesi comunista durata per oltre cinquanta anni, è una visita alla regione autonoma della Transnistria.

L’ultimo paese comunista rimasto congelato ai tempi dell’Unione Sovietica è situato a sud della Moldova, tra il fiume Dniester e l’Ucraina. 

Uno stato indipendente di fatto, ma che in realtà non esiste, non essendo riconosciuto da nessuno.

Una regione abitata dalla popolazione di origine russa e ucraina che nel 1991 non si riconosceva nella appena nata Repubblica Moldova e che ha preferito rimanere legata alla Russia che ancora oggi la sostiene.

Con un permesso di sole dieci ore, è possibile respirare il passato sovietico della Transnistria e della capitale Tiraspol, passeggiando tra edifici di architettura comunista, carri armati, soldati in divisa e immagini di Lenin.

Il tempo sembra essersi fermato e pare di essere stati catapultati nella vecchia Urss, ma in realtà si tratta di una regione secessionista che ancora oggi – nel 2018 – è alla ricerca della propria identità e del proprio posto nel mondo, nonostante abbia un governo e un esercito indipendenti, una propria lingua e un inno che la identifica.

Conoscere la storia per capire meglio il presente. Questo è l’insegnamento che si trae da una visita in Transnistria.

Tiraspol
© ANTRIM – National Inbound Tourism Association of Moldova

La Moldova è quindi un paese che guarda al futuro, senza dimenticare il proprio passato, dove accanto alle tracce del suo trascorso, sono sempre di più gli stimoli che la proiettano in avanti.

Uno stato ancora autentico, da scoprire lentamente, nel rispetto dei suoi tempi.

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