MARRAKECH E L’ARCHITETTURA DELLA CITTÀ ROSSA

Marrakech

In breve

Grazie alla sua varietà architettonica, Marrakech lascia sbalordito ogni visitatore che – macchina fotografica alla mano – si muove per la città alla scoperta delle meraviglie della perla marocchina. Ma quali sono i suoi edifici simbolo?

Esperienza suggerita: meravigliati davanti alla diversità e ricchezza architettonica di Marrakech.

Tempo di lettura: 6 minuti.

Marrakech, perla del Marocco, vanta un patrimonio architettonico ampio e diversificato che rende affascinante passeggiare per le sue strade.

Chiamata “città rossa” per il colore dominante degli edifici e delle mura che circondano il centro storico, la città del Maghreb affascina ogni viaggiatore con i suoi mille anni di storia.

La sua doppia anima africana e andalusa ha stimolato lo svilupparsi di costruzioni di diverso tipo con il loro stile inconfondibile.

È proprio la varietà architettonica unita a quell’atmosfera misteriosa che si respira a Marrakech a spingere ogni visitatore a essere curioso e ad andare oltre un muro o un portone per capire quale meraviglia si nasconda.

Questa spinta verso la scoperta ti assale non appena metti piede sul suolo marocchino – come è successo anche a me – e ti porta, nonostante i chilometri percorsi a piedi, a lasciare da parte la stanchezza per voltarti ad ammirare la bellezza e la singolarità di ogni edificio.

MOSCHEE E MINARETI 

Minareto della Koutoubia, Marrakech | © Viaggiare comunque
Minbar della Koutoubia
Minbar della Koutoubia, Marrakech | © Viaggiare comunque

Dalla grandi città ai piccoli villaggi: qualsiasi centro abitato marocchino è costellato da diverse moschee – luogo di preghiera per i fedeli musulmani – costruite in zona centrale e in direzione della Mecca.

Facilmente riconoscibili dagli altissimi minareti – le torri da cui viene diffuso il richiamo alla preghiera del muezzin cinque volte tra giorno e notte -, i luoghi di culto islamici svettano sul profilo di Marrakech e, con la loro maestosità, ricordano costantemente agli abitanti la presenza di Dio e di non perdersi nelle futilità della vita quotidiana.

Le moschee sono luoghi di pace e di ritiro spirituale lontani dal caos cittadino e solo ai musulmani è concesso entravi.

Al calar del tramonto, le terrazze che affacciano su Jemaa el-Fna – la piazza principale nonché anima di Marrakech – sono un punto privilegiato da cui assistere ai canti del muezzin che provengono dai vari minareti: il minareto della Koutoubia – il più importante della città – chiama a sé i fedeli e, dopo di lui, incomincia a seguire il richiamo delle altre moschee che, insieme, compongono una melodia unica e suggestiva. 

MEDERSE

Medersa di Ali ben Youssef
Medersa di Ali ben Youssef | © Viaggiare comunque
Medersa di Ali ben Youssef
Medersa di Ali ben Youssef | © Viaggiare comunque

I musulmani sostengono che nessun palazzo marocchino superi in bellezza gli edifici costruiti per la gloria di Allah e di fronte alla Medersa di Ali ben Youssef di Marrakech non si può dare loro torto.

La medersa – che in arabo significa “scuola” – era l’antica scuola coranica e centro del sapere dove si insegnava la legge, la filosofia, l’astronomia fin dai tempi della dinastia merenide (1248-1465).

La più grande di tutta l’Africa settentrionale è quella di Ali ben Youssef a Marrakech, dove é consentito l’accesso anche ai non musulmani.

Una volta entrati nella corte interna sormontata dalle celle in cui vivevano gli studenti, gli stucchi, i decori in legno intagliato e i mosaici ti lasceranno sicuramente a bocca aperta davanti a questo capolavoro di architettura arabo-andalusa.

Oggi è adibita a museo, ma permette di immaginarsi la quotidianità dei 900 studenti che la abitavano allora. I ragazzi che occupavano le 132 celle di 3 mq dormivano su stuoie adagiate sul pavimento, consumavano pasti semplici cucinati su un fornelletto e condividevano un solo bagno. Una vita all’insegna dell’austerità e dello studio.

SOUQ

Il souq di Marrakech | © Viaggiare comunque

Il richiamo dei souq – le vie ricche di botteghe che occupano la medina, la città vecchia – è in grado di attrarre come una calamita i visitatori da tutto il mondo.

È qui che si svolge la vera vita di Marrakech, tra venditori di spezie e laboratori artigianali, e non conosco nessuno che non abbia ceduto a comprare almeno un ricordo. Io, ad esempio, ho acquistato tutto il necessario per preparare il TÈ ALLA MENTA MAROCCHINO.

Altrettanto facile è perdersi nel labirinto delle bancarelle, ma è anche il suo bello. Lascia perdere per un momento la cartina e fatti trasportare dai profumi, dai colori e dai sorrisi dei venditori. Ma attenzione a conoscere perfettamente l’arte del commercio e della contrattazione… ti tornerà utile!

RIAD

Riad
Riad Jardin de Reves, Marrakech | © Viaggiare comunque
Riad
Riad Jardin de Reves, Marrakech | © Viaggiare comunque

Un tempo vi vivevano i membri della famiglia reale, i consiglieri di corte o i più ricchi, oggi a Marrakech è possibile dormirci. Sto parlando dei riad, abitazioni tradizionali urbane marocchine ora adibite a guesthouse.

Di fronte agli enormi portoni di legno, non si può immaginare lo splendore che si cela una volta varcata la soglia. È quando si entra che succede la magia: un’oasi fresca e rilassante permette di sfuggire alla confusione della città.

I riad sono completamente chiusi verso l’esterno da mura isolanti che tengono lontano i rumori del traffico e mantengono l’ambiente fresco e si sviluppano intorno a un cortile o giardino centrale al centro del quale è posta una fontana.

Preparati allora ad alloggiare in uno di queste strutture tipiche e a tornare indietro con l’immaginazione al periodo a cavallo tra l’XI e il XII secolo, nel momento del loro massimo splendore.

KASBAH

Palais el Badi
Palais el Badi  | © Viaggiare comunque

Marrakechovunque ti volti, puoi vivere il passato e questo è ancora più vero quando visiti la Kasbah, fortezza risalente all’XI secolo in cui viveva la famiglia reale con la guardia personale.

Molte città arabe hanno la propria Kasbah – in arabo “cittadella, rocca” – che un tempo ospitava le famiglie regnanti proteggendole da attacchi esterni grazie a mura difensive.

Con una passeggiata all’interno dell’antico quartiere reale, la Marrakech turistica lascia spazio alla città mitica con i suoi palazzi, le sue piazze e le moschee.

Il Palais de la Bahia, le Tombe dei Saaditi e il Palais el Badi permettono di osservare la magnificenza delle antiche dinastie, ma anche il loro controllo sulla città. Poco distante sorge infatti la mellah, uno dei quartieri ebraici più estesi del Nord Africa, situato vicino alle residenze dei reali proprio per controllarlo.

VILLE ART DÉCO

Jardin Majorelle
Jardin Majorelle

Sotto il dominio coloniale furono costruite le ville nouvelle – le città nuove – al di fuori delle mura della medina caratterizzate da ampi viali e edifici moderni.

Tra gli anni Venti e Trenta anche a Marrakech si diffuse l’Art Déco le cui caratteristiche fecero da ponte tra l’edilizia geometrica tipica islamica e il modernismo europeo, incontrando il gusto dei marocchini.

Un esempio è la villa del Jardin Majorelle, costruita nel 1924 da Jacques Majorelle, un pittore lorenese invaghitosi del Marocco. Questo esempio di architettura associa perfettamente all’Art Déco la sensibilità per il colore tipicamente marocchina: il blu e il giallo acido distinguono la villa all’intero del lussureggiante giardino in cui è immersa.

Nel 1980 il complesso è stato acquistato da Pierre Bergé e Yves Saint-Laurent, contribuendo ad aumentare ulteriormente la sua fortuna.

Cosa aspetti a partire alla ricerca dei gioielli dell’architettura marocchina?

Provato da me