LE RISAIE A TERRAZZA DI BALI

risaie Bali

In breve

Il sistema di irrigazione utilizzato nelle risaie di Bali prende il nome di subak e ha origini antichissime. Si tratta di un metodo cooperativo che unisce aspetti pratici ad aspetti culturali. 

Esperienza suggerita: parti per Bali alla scoperta delle risaie Jatiluwih e Tegalalang.

Tempo di lettura: 3 minuti.

Molti rituali della vita balinese ruotano intorno al riso: dalle offerte quotidiane agli dei per invocare fertilità, al riso posto sulla fronte come protezione per la giornata. Dall’immagine dei contadini curvi che si apprestano a raccoglierlo, a quello utilizzato in cucina.

In Indonesia il riso abbonda richiamando il suo suolo fertile ed esistono addirittura tre parole distinte per definirlo: “padi” è il riso nei campi, i chicchi esposti al mercato prendono il nome di “beras“, mentre per indicare il riso cotto si usa il termine “nasi“.

Oltre che per i suoi numerosi templi, Bali è altrettanto famosa per le sue risaie a terrazza sviluppatesi grazie al subak, il sistema di irrigazione inventato nel nono secolo e dal 2012 patrimonio dell’UNESCO.

Un sistema di irrigazione cooperativo

Per i balinesi l’irrigazione non consiste solamente nel garantire la vita delle piante, ma l’acqua serve a creare un complesso sistema di irrigazione.

Il subak si basa su una gestione cooperativa dell’acqua attraverso canali e dighe.

È un apparato complesso che comprende i campi di riso a terrazza (per sfruttare anche i terreni più scoscesi), i numerosi templi d’acqua – che insieme occupano un totale di 20.000 ettari – e le comunità che vivono e lavorano nel luogo.

Un sistema basato su pratiche di coltivazione democratiche ed egualitarie che ha permesso ai balinesi di diventare i coltivatori di riso più prolifici di tutto l’arcipelago.

Il subak riflette la filosofia Tri Hita Karana, che trae origine dallo scambio culturale tra Bali e India negli ultimi duemila anni e la cui essenza consiste nel raggiungere l’armonia in tre ambiti: tra gli uomini, tra l’uomo e l’ambiente e tra l’uomo e la divinità.

Tri” significa infatti “tre“, “Hita” è sinonimo di “felicità” e “Karana” di “modo“: “tre modi per ottenere il benessere fisico e spirituale“.

È quindi forte la componente culturale. Il riso è visto come un dono degli dei e il sistema subak è parte della cultura dei templi.

L’acqua che proviene dalla sorgente scorre nei canali attraverso i templi per poi irrigare i campi di riso. I templi d’acqua – detti Pura Subak – sono perciò il centro del sistema cooperativo di gestione dell’acqua e il luogo in cui si onorano le divinità del riso (Dewi Sri) affinché proteggano il raccolto.

Ulun Danu Temple
Il tempio dell'acqua Pura Ulun Danu Batur, Bali | © Viaggiare comunque

Bali conta circa 1.200 collettivi e tra i 50 e i 400 contadini che prendono l’acqua alla stessa fonte (Fonte: UNESCO).

Un sistema di irrigazione ad acqua corrente che ha garantito ai balinesi un metodo di coltivazione efficiente e salutare in un terreno aspro come quello dell’isola vulcanica.

Le risaie di Tegalalang e Jatiluwih

Non puoi pensare a Bali senza immaginarti le sue spettacolari risaie a terrazza: Tegalalang e Jatiluwih sono certamente tra le più suggestive.

La prima dista solo 10 km da Ubud – il centro culturale di tutta l’isola -, mentre per raggiungere la seconda bisogna percorrere circa 40 km nell’entroterra balinese.

Le risaie di Tegalalang offrono un panorama mozzafiato: a una prima vista dall’alto, davanti ai tuoi occhi si aprono dei ripidi terrazzamenti che si arrampicano su entrambe le colline che costeggiano la vallata. Ma è passeggiando al loro interno che lo spettacolo si fa ancora più incantevole e puoi sentirti completamente parte della natura circostante.

Tegalalang
Le risaie di Tegalalang, Bali | © Viaggiare comunque
Tegalalang dettaglio
Il riso di Tegalalang | © Viaggiare comunque

Per un’esperienza ancora più autentica, le risaie di Jatiluwih fanno al caso tuo. Meno turistiche, più ampie e meno ripide delle prime, permettono di osservare la vita rurale balinese. L’enorme estensione di terreno collinare in dolce pendenza è il luogo di lavoro dei contadini: chini sulle coltivazioni, trascorrono le loro giornate a piantare semi e a raccogliere il riso più maturo. E al calar del sole, eccoli concedersi un bagno rinfrescante all’ingresso dei canali di irrigazione.

Goditi una lunga camminata tra le risaie per poter ammirare il sistema subak e per vivere in una vera esperienza balinese.

Jatiluwih
Le risaie di Jatiluwih, Bali | © Viaggiare comunque

“Jati” significadavvero” e “luwih” significa “bello o eccellente“. Non a caso il panorama che offrono le risaie è “davvero meraviglioso“.

Gioia per gli occhi e per il cuore. Come tutta Bali.

Provato da me