In breve
La storia dei nativi americani è ampia e travagliata, ma essi sono riusciti a mantenere nel tempo la propria cultura e le proprie tradizioni che trovano manifestazione anche nei gioielli e negli ornamenti, tuttora reperibili.
Esperienza suggerita: indossa un gioiello dei nativi americani per apprezzarne a pieno il significato.
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Prima della colonizzazione europea, il continente americano era abitato da tribù indigene chiamate nativi americani.
Non avendo mai sviluppato una propria lingua scritta, l’arte e i gioielli erano un mezzo per tramandare la cultura alle generazioni successive.
Nonostante la loro storia travagliata, queste popolazioni sopravvivono tutt’ora in aree protette rispettando la natura e le proprie abitudini e portando con sé le tradizioni degli antenati.
Ancora oggi i gioielli degli indigeni rappresentano la manifestazione dell’identità di un popolo continuamente messo da parte e le loro creazioni artigianali sono tra le più caratteristiche del mondo.
Storia dei nativi americani

Si suppone che il Nord America fu raggiunto dai primi gruppi di cacciatori-raccoglitori tra il 16.000 a.C. e l’11.000 a.C quando gli antenati dei “pellerossa“, partiti dalla Mongolia, arrivarono nel continente attraverso la Beringia, un istmo di terra che al tempo univa l’Asia e il Nord America.
Nell’immaginario collettivo se si pensa ai nativi americani si immagina l’uomo con copricapo in piume, arco e frecce e li si chiama in maniera inesatta “indiani“. Il primo a commettere questo errore fu proprio Cristoforo Colombo che, quando nel 1492 toccò le coste del continente americano, era convinto di aver raggiunto le Indie, vera meta del suo viaggio.
Molti credono che i nativi americani rappresentino un’unica e sola popolazione, ma il territorio settentrionale americano è stato abitato da diversi gruppi di indigeni, diversi per lingua, religione e cultura, tanto che si possono contare oltre 250 tribù.
Tuttavia si possono riscontrare alcuni elementi condivisi come la vita nomade nelle tepee – tende a forma di cono -, il culto degli spiriti e la musica tribale a ritmi di tamburi.
La triste storia dei nativi americani è nota a tutti: con la scoperta del nuovo continente, gli europei si mossero alla sua conquista costringendo la popolazione indigena – dopo anni di lotte dure e sanguinose – a vivere nelle riserve.
Ma con la loro capacità di resistenza, sono riusciti a mantenere intatte nel tempo le tradizioni, le ideologie e i principi che hanno influenzato anche la loro espressione artistica.
I gioielli come testimonianza di un popolo
Le prime produzioni di gioielli indigene risalgono ad alcuni millenni fa, quando rappresentavano un mezzo per mostrare il proprio rango e la propria storia.
Allora venivano prodotte collane, pendenti, bracciali, anelli e orecchini realizzati con pietre multicolore, ossa, conchiglie, piume, corna e bronzo. Tutti materiali reperibili nel proprio ambiente naturale.
Alla base delle realizzazioni vi era il principio fondamentale e condiviso da tutte le tribù basato sul rapporto di rispetto e amore reciproco tra divinità, uomo e natura.
Con l’arrivo dei conquistadores spagnoli nel XVI secolo, i nativi americani hanno subito gli effetti della loro cultura anche nella creazione dei gioielli, come ad esempio l’influenza del cristianesimo evidente in alcuni pendenti a forma di croce.
Nel tempo, inoltre, la produzione si è raffinata grazie anche all’introduzione di nuovi materiali come l’argento, il turchese – detta “pietra del cielo” per le sue proprietà terapeutiche, magiche e religiose – il corallo, le perle e le perline ottenute da conchiglie e molluschi.
Dalle grandi collane Navajo con stringhe di pietre turchesi (joclas) e dischi forati in conchiglia o corallo ai bracciali ketoch in argento decorati con cuoio e pietre. La cultura originaria indigena è riuscita a sopravvivere anche nei gioielli e, pur arricchendosi di nuovi spunti, ha mantenuto la propria identità.

L’importanza dei simboli
Nei gioielli dei nativi americani alcuni simboli sono ricorrenti e spesso rimandano a significati ultraterreni.
Tra questi troviamo certamente l’aquila, considerato l’unico animale in grado di comunicare con il Grande Spirito e di portargli le preghiere delle tribù, grazie alla sua capacità di volare più in alto di qualsiasi altro uccello. Inoltre l’aquila è vista come emblema di saggezza, coraggio e forza.
Le piume, invece, rimandano alle caratteristiche dell’uccello a cui appartengono: piuma d’oca per far volare le frecce più lontano, piuma d’aquila per celebrare l’onore e il coraggio dei guerrieri.
Un altro simbolo spesso utilizzato è l’orso le cui capacità fisiche e la sua forza si crede rendano invincibili chiunque indossi un amuleto dalle sue sembianze.
Il kokopelli raffigura un anziano curvo che suona il flauto, associato alla divinità della fertilità e della musica. Spostandosi di villaggio in villaggio, si immagina che il suono del flauto porti con sé il passaggio dall’inverno alla primavera e che richiami la pioggia necessaria a far germogliare i semi da lui piantati.

Ma la rappresentazione forse più emblematica dei nativi americani è l’acchiappasogni, talismano sacro che si crede allontani gli incubi dal sonno catturandoli nella sua rete e lasci passare solamente i sogni più belli che possono giungere così al Grande Spirito. Esso rappresenta inoltre il simbolo della vita e dell’universo ed è uno degli elementi insostituibili della cultura dei nativi.
Perciò i gioielli dei nativi americani hanno un fascino particolare perché, oltre a essere ornamenti estetici, portano con sé la storia del suo popolo.
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