LA PARIGI DELLA BELLE ÉPOQUE

Parigi Belle Epoque

In breve

Gli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento furono caratterizzati da sviluppo economico e sociale, fiorire delle arti e innovazioni scientifiche. Parigi fu protagonista di questo periodo di prosperità e ancora oggi è possibile scoprire la città sulle orme della Belle Époque.

Esperienza suggerita: passeggia per Parigi alla scoperta della Belle Époque e rivivi l’età dell’oro attraverso la pellicola di Woody Allen “Midnight in Paris“.

Tempo di lettura: 5 minuti.

Prosperità economica, progresso tecnico-scientifico, tranquillità sociale e fermento artistico sono gli elementi chiave che caratterizzarono la Parigi della Belle Époque, momento di rinascita che ebbe inizio con la Francia della Terza Repubblica nel 1870 e terminò con lo scoppio della Prima guerra mondiale nel 1914.

Il fascino di questo periodo storico e culturale è indubbio e l’eredità che ha lasciato è ancora ben visibile in tutta Parigi, tanto da volermi condurre alla scoperta delle tracce della Belle Époque.

Parigi protagonista dell'"Età dell'oro"

Al termine della seconda guerra mondiale, la Polonia e la sua capitale si trovano in completa rovina, con oltre il 90% degli edifici danneggiati e distrutti dalle ostilità. 

Germanizzazione dei territori polacchi, pulizia etnica, deportazioni: questo il progetto attuato da Hitler nel periodo dell’invasione.

Stanca degli anni di oppressione, nell’agosto del 1944 la resistenza polacca – guidata dall’esercito nazionale – organizza la Rivolta di Varsavia: sessanta tre giorni di aspri combattimenti con, come risultato, solo un leggero indebolimento dei nazisti.

A pagarne le conseguenze peggiori, invece, è proprio il popolo polacco.

Come atto di ritorsione, Hitler ordina alle truppe di radere al suolo la capitale Varsavia

Sgomberata dalla popolazione ormai arresa, la città viene distrutta, casa per casa, dei corpi delle SS sottratti ai combattimenti per tale insensato scopo. 

Una punizione per una nazione ribelle. Un monito per l’intera Europa.

Un'epoca di creatività

Ciò che però genera quel sentimento di nostalgia per la Belle Époque che si respira ancora oggi a Parigi è l’universo mondano alternativo e bohémien che caratterizzò quell’epoca.

Parlo della Parigi dei caffè letterari e degli artisti, la Parigi di Montmartre, la Parigi dei pittori e degli scrittori in cerca di divertimenti e ispirazioni.

Da Manet a Degas, da Renoir a Toulouse Lautrec, da Van Gogh a Dalì, da Picasso a Modigliani: tutti i grandi artisti passarono dalla città francese.

La Belle Époque fu quindi sinonimo di grande creatività e di sviluppo delle arti e la Parigi di fine secolo fu riconosciuta universalmente come il “luogo dove tutto era possibile” e dove si aveva la possibilità di esprimersi con forme e linguaggi innovativi.

Proprio in questo periodo, infatti, fiorirono l’Art Nouveau – che influenzò l’architettura di Parigi fino al 1910 circa – e numerosi movimenti artistici tra i quali spiccò l’Impressionismo con i suoi “maestri della luce” che rappresentavano le percezioni e le sensazioni che il paesaggio comunicava loro attraverso un uso attento del colore e della luce.

Tuttavia, se la si sa cogliere, l’epoca bella per eccellenza continua a vivere nella metropoli francese.

Ti ricordi l’Owen Wilson protagonista del film di Woody Allen MIDNIGHT IN PARIS che si trovava sospeso tra presente e passato, tra sogno e realtà alla ricerca della propria “età dell’oro”? Bene, se si riesce a guardare oltre i monumenti e oltre i soliti cliché anche noi, come l’attore, possiamo ancora cogliere nei dettagli il fascino di quel periodo. 

Midnight in Paris
Film Midnight in Paris – Woody Allen

Sulle orme della Belle Époque oggi

Preparati allora a ritrovare l’Art Nouveau nelle curve sinuose e nei decori vegetali delle facciate degli edifici parigini o nei diversi bouche de métro – gli ingressi della metropolitana – progettati da Hector Guimarde, a meravigliarti di fronte agli interni del Musee d’Orsay o a sentirti parte della borghesia francese di fine Ottocento facendo shopping nei grandi magazzini Le Bon Marché e le Galeries Lafayette.

Non può mancare poi una passeggiata nel dedalo di stradine del quartiere di Monmartre dove puoi rivivere lo spirito dell’epoca nelle sue piazzette pittoresche che brulicano di artisti e ritrovare ad esempio il leggendario locale di cabaret Au Lapin Agile, casa Lepic dove soggiornò Van Gogh ospite del fratello o l’allora ristorante danzante Moulin de la Galette dipinto da Renoir.

La Belle Époque segnò anche la nascita e lo sviluppo dei locali notturni di Parigi, dove gli artisti trascorrevano le loro notti tra ballerine di can-can e bar-à-vin. Primi fra tutti il locale di cabaret Le Chat Noir – non più visibile – e il Moulin Rouge che venne alla luce nel 1889 sulla scia del successo del Moulin de la Galette e con lo stesso stile, con l’intento di creare un locale di intrattenimento per tutti i ceti. Oggi il Moulin Rouge ha perso l’autenticità mostrata nelle opere di Toulouse Lautrec, ma è tuttora attivo e rappresenta il simbolo di Pigalle, ancora oggi il quartiere della perdizione.

Parigi visse quindi un’epoca che ha condizionato quelle successive e i cui segni sono visibili ancora oggi.

Liberando la mente e andando oltre i monumenti, è possibile respirare l’aria di quella famosa epoca dorata, magari in un giorno di pioggia o di sera, quando la metropoli moderna e cosmopolita lascia il posto all’autentica Parigi di fine Ottocento. 

Dunque cosa aspetti a VIAGGIARE PARTENDO per andare a scoprire la culla della Belle Époque?

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