L’AFRICA SECONDO KAPUSCINSKI – IL LIBRO “EBANO”

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In breve

Il libro “Ebano“, frutto di quarant’anni di viaggi in Africa del giornalista e scrittore Ryszard Kapuscinski, restituisce un’immagine umana e autentica del continente nero, lontana dagli stereotipi. 

Esperienza suggerita: avvicinati alla storia africana attraverso le pagine del libro “Ebano”. 

Tempo di lettura: 3 minuti.

Questo non è un libro sull’Africa, ma su alcune persone che vi abitano e che vi ho incontrato, del tempo che abbiamo trascorso insieme. L’Africa è un continente troppo grande per poterlo descrivere. È un oceano, un pianeta a sé stante, un cosmo vario e ricchissimo. È solo per semplificare e per pura comodità che lo chiamiamo Africa”.

Spesso si parla in maniera riduttiva di Africa come se si trattasse di un’unica entità, senza distinzione tra gli Stati che la compongono e dimenticandosi che, sotto un unico cappello, si celano culture e popoli diversi, con la propria identità.

E se l’immagine che conosciamo noi europei è quella dei villaggi più poveri o dei safari nella savana promossi dalle agenzie turistiche, il libro “Ebano” dimostra che l’Africa è molto di più.

In quasi trecento pagine Ryszard Kapuscinski, corrispondente estero dell’agenzia di stampa polacca Pap, descrive quarant’anni di viaggi nel “continente nero” e ne riporta l’immagine più veritiera.

L'Africa lontana dai luoghi comuni

Non esistono libri di storia scritti dagli africani stessi: il passato, per tradizione, viene tramandato oralmente, assumendo l’aspetto quasi del mito.

Scavare nel profondo per comprendere l’Africa è perciò compito di chi la visita.

Spesso chi viaggia nel continente si limita ad ammirarne la superficie, senza chiedersi che cosa si nasconda al di sotto, quando è proprio il guardare oltre che apre le porte alla conoscenza di un popolo.

E così, muovendosi lontano dagli itinerari più battuti, Kapuscinski si addentra in Africa, quella vera, con un approccio più da esploratore che da giornalista, riportando un disegno a metà tra un racconto di storia e di vita.

Il risultato è un vero e proprio reportage avvincente, che affronta il periodo che va dalla decolonizzazione ai tempi più recenti.

Una finestra sull’Africa più autentica, vissuta in prima persona.

Kapuscinski dorme nei sobborghi più fatiscenti, si ammala di malaria e si fa curare in ambulatorio locale, rischia la morte per mano di un guerrigliero, ma sono tutte esperienze che gli permettono di restituirci una visione umana del continente africano, affrontata con rispetto e comprensione.

L’Africa lontana dagli stereotipi e dai luoghi comuni, raccontata con uno stile crudo, senza abbellimenti o giri di parole.

Non una successione cronologica di fatti, ma un insieme di racconti apparentemente scollegati, che insieme formano – come tessere di un puzzle – un quadro frastagliato della realtà africana.

E il libro “Ebano”, come il continente stesso, dà vita un mosaico di culture, popoli e storie racchiusi in un’unica grande parola: Africa.

Diversi, ma simili

Etiopia, Sudan, Senegal, Nigeria, Eritrea, Ruanda. Diversi volti di un unico continente, ognuno con le proprie caratteristiche, ma accomunati dallo stesso senso di appartenenza.

Sono questi gli Stati attraversati da Kapuscinski per capirne similitudini e differenze.

Quello che emerge è che un unico nome – Africa – racchiude un continente frastagliato, di cui si conoscono solo gli aspetti che vengono divulgati dai media, se non ci si sforza di andare oltre.

L’Africa è un continente delle enormi contraddizioni: la povertà disarmante dei villaggi e i sorrisi accoglienti della gente, la guerra e il rifiuto per il nemico e l’ospitalità – seppure diffidente – nei confronti dello straniero.

E, se si guarda bene, a fare da collante è proprio il popolo africano.

Ebano, come il colore della pelle dei suoi abitanti. Così diversi da noi occidentali, ma così vicini nei sentimenti universali.

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© Oladimeji Odunsi

E tra le pagine del libro ci si sente noi stessi parte di questa grande comunità, o meglio, parte di una stessa umanità.

Un libro che insegna a guardare al di fuori dei propri confini, gettando luce su una realtà che molti preferirebbero non conoscere, per vivere nell’illusione che certe cose – perché lontane – non esistono.

Un libro che non può mancare nella propria libreria, se interessa comprendere le diversità.

Un libro da leggere più che mai in un’epoca come quella attuale, fatta di razzismi e di diffidenza verso il diverso, per comprendere meglio l’aspetto umano.

Per scoprire che, dopo tutto, non siamo poi così diversi. Ognuno con le proprie unicità, siamo parte di uno stesso luogo chiamato “mondo”.

Provato da me