In breve
La Giamaica riecheggia tuttora delle sonorità reggae, un genere nato dalla commistione tra cultura caraibica e nordamericana e fatto conoscere al mondo intero dai successi di Bob Marley.
Esperienza suggerita: parti per la Giamaica e lasciati conquistare dal ritmo del reggae.
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Chi non ha mai ballato a ritmo di Get up stand up o si è emozionato sulle note di No woman no cry?
Se si pensa al reggae si pensa a Bob Marley e se si pensa a Bob Marley si pensa alla Giamaica.
Un’isola caraibica che non si riduce solamente alla più inflazionata immagine di spiagge paradisiache, giovani avvenenti e divertimento facile.
La Giamaica è una nazione che mostra, a chi sa guardare al di là della superficie, una forte personalità, che si tinge di mille colori.
E di colori è fatta la sua musica, che ancora oggi risuona nei ghetti della capitale Kingston e che racconta la storia della sua gente e della loro cultura.
Una mescolanza di culture
È dalla fine degli anni Sessanta che il reggae è diventato la bandiera della libertà e della giustizia sociale, perfettamente in linea con i tempi storici e la rivoluzione socio-culturale del periodo.
Il merito della diffusione del genere a livello planetario spetta sicuramente a Bob Marley che, con i suoi dreadlock e la sua voce calda, è diventato egli stesso una vera e propria icona della musica giamaicana.
Ma prima del suo successo, il reggae nasce come fusione tra la cultura caraibica e quella nordamericana.
Il genere precursore è lo ska, musica originaria della Giamaica, nata dall’influenza dell’r&b e del jazz di New Orleans che venivano trasmessi sull’isola dalle stazioni radio americane.
Mescolando i nuovi ritmi alle sonorità tradizionali dei Caraibi, che affondano le radici nella musica africana, si diffonde per le strade di Kingston una nuova modalità di espressione.
Presto lo ska si sviluppa nel rocksteady, più lento, che getta le basi per la nascita del reggae vero e proprio.
Così, grazie all’impiego dei sound system, discoteche ambulanti composte da enormi impianti stereo montati su furgoni adibiti allo scopo, si sparge per tutta l’isola una nuova commistione di culture e melodie.
E proprio in questo contesto si afferma la musica di Bob Marley, trasferitosi nella capitale dal paese natio – piccolo centro rurale – alla fine degli anni Cinquanta, e di altri esponenti del genere: da Burning Spear a Jimmy Cliff.
Il reggae diventa presto molto più che un genere musicale: è la bandiera della lotta ai soprusi e alle prevaricazioni, che trova espressione nella religione rastafariana che professa il ritorno in Africa dei discendenti degli schiavi.
Una musica che rappresenta un vero e proprio manifesto, diventata oggi patrimonio dell’Unesco.
Il reggae nella Giamaica di oggi
Pensare che il reggae faccia parte del passato e affronti temi anacronistici, non è corretto.
Il genere reso famoso da Bob Marley riecheggia ancora oggi nei quartieri di Downtown, dove l’esigenza di cantare speranza e rispetto è più che mai attuale, dal momento che criminalità e disoccupazione sono una piaga che affligge ancora il Paese.
E a mantenere vivo l’insegnamento positivo del reggae è il popolo giamaicano stesso.
Non stupirà quindi trovarsi coinvolti dal ritmo delle percussioni e dai canti trascinanti che, ogni giorno, animano la capitale.
La Giamaica è una nazione fiera della sua musica che, come un ponte tra ieri e oggi, scandisce il trascorrere delle giornate, dando la giusta motivazione per restare allegri.
Ma il ricordo del passato e di Bob Marley è ancora luminoso. Ecco perché ogni anno, nella settimana che include il 6 febbraio, si ricorda la nascita di uno degli artisti più influenti del Novecento.

Celebrazioni a suon di reggae hanno luogo nella capitale, attraendo artisti e ammiratori da tutto il mondo, che non perdono occasione di far visita alla VECCHIA CASA DEL CANTANTE a Kingston, ora adibita a museo.
E se tutto questo non fosse sufficiente, a luglio a Montego Bay si tiene il REGGAE SUMFEST, il più grande concerto della Giamaica che ha ospitato artisti giamaicani e internazionali, da Damien Marley a Rihanna.
Un’ottima occasione per visitare l’isola più vivace dei Caraibi e lasciarsi conquistare dal suo fascino.