In breve
Gerusalemme è la culla di cristianesimo, ebraismo e islamismo, le tre religioni monoteiste. Una visita alla sua Città Vecchia non può mancare a chiunque desideri capire meglio la storia di questa città contesa e conoscere culture diverse che convivono all’interno delle mura.
Esperienza suggerita: visita Gerusalemme in tutto il suo splendore per comprendere la storia e l’attualità delle tre grandi religioni monoteiste.
Tempo di lettura: 6 minuti.
Nessun’altra città al mondo racchiude in sé il fascino misterioso di Gerusalemme, la culla delle tre grandi religioni monoteiste: cristianesimo, ebraismo e islamismo.
Tre storie, tre culture, tre popoli diversi, ma che convivono – pur con difficoltà – fianco a fianco.
È proprio la possibilità di sperimentare un’esperienza sensoriale e spirituale a 360 gradi a richiamare visitatori di ogni provenienza, me compresa.
Che tu sia credente o meno, a Gerusalemme puoi percepire la grandezza, l’influenza e il potere della religione sugli uomini ed entrare in una dimensione mistica per tutto il tempo della tua permanenza.
Il fascino della Città Vecchia

Senza dubbio una visita alla Città Vecchia – che con i suoi edifici sacri e le sue reliquie è considerato una sorta di “museo all’aperto” – ti permette di vivere a pieno l’essenza di Gerusalemme , tra i rintocchi delle campane delle chiese, il richiamo dei muezzin e il suono dello shofar (corno di montone) ebraico.
È al sorgere del sole che i vicoli stretti e tortuosi all’interno delle mura incominciano ad animarsi: i pellegrini arrivano da ogni angolo del mondo per pregare presso il Muro Occidentale, la Cupola della Roccia o la Basilica del Santo Sepolcro, i negozianti preparano la merce sui propri banchetti e ha inizio lo svolgersi della vita quotidiana degli abitanti della Città Vecchia.
Ma nel tardo pomeriggio l’atmosfera diventa ancora più magica, quando la luce dorata del sole dipinge gli antichi edifici di pietra e la gente locale – dopo la preghiera – rientra a casa per cena, animando i vicoli tra i profumi delle spezie, degli incensi e delle erbe aromatiche vendute nei bazar.
Nella Città Vecchia di Gerusalemme puoi compiere un viaggio alla scoperta delle culture più differenti, ma unite dal rispetto della Città Santa… semplicemente nel raggio di pochi chilometri con una passeggiata nei quattro quartieri – armeno, cristiano, ebraico e musulmano – di cui si compone.
Viaggio attraverso le religioni
IL QUARTIERE ARMENO
Attraversando le mura tramite la Porta di Giaffa – da cui entra la maggior parte dei visitatori – l’itinerario più frequentato è quello che introduce per primo il quartiere armeno, che passa quasi inosservato. È in questo luogo che la comunità armena – che oggi conta circa 1.500 persone – conduce la sua vita con le proprie scuole, la biblioteca, il seminario e i quartieri residenziali nascosti dietro le porte del Complesso Armeno, non accessibile ai turisti.
IL QUARTIERE EBRAICO

Superata questa prima zona, si arriva nel quartiere ebraico che, a differenza degli altri, presenta un carattere residenziale con moderni edifici in pietra e una piazza centrale.
Uomini con la kippah o – i più ortodossi – con i tradizionali abiti neri, barba lunga e cappello a larghe tese. Donne con il capo coperto da foulard, cappelli o sheitel (parrucche). Qui abita la comunità ebraica con i suoi 4.500 abitanti.
All’interno del quartiere si trova il Muro Occidentale – noto anche come Muro del Pianto -, principale luogo di devozione del popolo ebraico.
Costruito circa 2.000 anni fa come muro di contenimento dell’area su cui sorgevano il Primo e il Secondo Tempio di Salomone, dopo la distruzione di questi due gli ebrei hanno iniziato a raccogliersi in preghiera presso il muro esterno, temendo di calpestare l’area della spianata, il cui accesso – essendo il luogo del Sancta Sanctorum dov’era conservata l’Arca dell’Alleanza – era riservato solamente al Grande Sacerdote.
Ancora oggi migliaia di fedeli giungono in pellegrinaggio in questo luogo e infilano i foglietti con le loro preghiere all’interno delle fessure del muro.
Donne da una parte, uomini dall’altra: anche ai non ebrei è concesso avvicinarsi al muro e, ti assicuro, che toccarlo con le proprie mani e partecipare in silenzio alle preghiere è un’esperienza che merita davvero. E – mi raccomando – attenzione a non voltare mai le spalle al muro, ma cammina all’indietro per allontanarti dal luogo di preghiera.
LUOGHI SANTI… E CONTESI

Nell’estremità sud-orientale della Città Vecchia si erge un’alta spianata punteggiata da cipressi chiamata dai musulmani Al-Haram ash-Sharif (Nobile Santuario) e dagli ebrei Har HaBayit (Monte del Tempio).
Mi riferisco a uno dei luoghi santi più contesi dell’intero pianeta: considerato sacro dagli ebrei perché luogo in cui sorgevano il Primo e il Secondo Tempio e oggetto di venerazione da parte dei musulmani in quanto qui sono presenti due degli edifici più sacri per l’Islam – la Cupola della Roccia e la Moschea Al-Aqsa.
Simbolo di Gerusalemme è proprio la dorata Cupola della Roccia che si eleva su una lastra di pietra considerata sacra da entrambe le religioni. Secondo gli ebrei, su questa roccia Dio creò Adamo e Abramo si apprestò a sacrificare il suo unico figlio Isacco; secondo la tradizione islamica, invece, da questo luogo Maometto salì al cielo durante il suo Viaggio Notturno.
Qualunque sia il tuo credo, questo luogo magico merita una visita.
IL QUARTIERE MUSULMANO

In quest’area sorge appunto il quartiere musulmano con la sua popolazione di 22.000 residenti.
Negozi di frutta e verdura e banchetti di dolciumi, commercianti che costringono quasi i passanti a entrare nei loro negozi, carretti pieni di merce di ogni genere che avanzano a fatica tra i pedoni, bambini che sfrecciano in bicicletta.
A qualche isolato dagli altri quartieri sembra quasi di essere stati catapultati nei souq nordafricani.
E se decidi di venire di venerdì verso mezzogiorno, osserva la fiumana di devoti musulmani che attraversa il quartiere e si dirige a pregare all’Al-Haram ash-Sharif.
IL QUARTIERE CRISTIANO

Stradine che brulicano di negozi, laboratori artigianali e istituzioni religiose che appartengono a oltre venti diverse confessioni. Siamo nel quartiere cristiano, certamente quello più denso di significati per la maggior parte di noi italiani la cui cultura è, comunque, quella cattolica.
La ricerca dei luoghi di Gesù incomincia con la Via Dolorosa – o Via Crucis – che ha inizio nel quartiere musulmano. Percorrere le stazioni che rappresentano la Passione di Cristo e immaginarsi il triste cammino che ha compiuto con la croce in spalla fino al Calvario è un’emozione forte.
Il percorso termina con la Basilica del Santo Sepolcro – una delle mete di pellegrinaggio più importanti al mondo.
Costruita su quello che è considerato dai cristiani il sito del Calvario, o Golgota, dove Gesù fu crocifisso, morì e risorse, la chiesa include le ultime cinque stazioni della Via Crucis ed è perennemente affollata di turisti e pellegrini che rendono omaggio al luogo santo.

Non c’è conclusione migliore della giornata che lasciarsi andare alle emozioni e ammirare il tramonto sulla Città Vecchia di Gerusalemme dal Monte degli Ulivi.
Ma oltre ai monumenti e ai resti sacri, la vera bellezza di Gerusalemme risiede come sempre nelle persone.
Nonostante – come è noto a tutti – la storia di questa città contesa è tutt’altro che semplice, quello che colpisce maggiormente è la capacità dei suoi abitanti di vivere la quotidianità con gentilezza ed empatia verso il prossimo.
Il dolore e la rinascita – due facce della stessa medaglia – che rendono grande il popolo della Città Santa.
Gerusalemme, un viaggio che ti entra nel profondo e che difficilmente potrai dimenticare.
QUI trovate la mia intervista a Rolling Pandas in cui ho parlato del mio viaggio in ISRAELE e molto altro!