In breve
Il Dia de los muertos è una tradizione messicana che celebra una volta all’anno il ritorno delle anime dei defunti tra il mondo dei vivi. Di origine antichissima, questa usanza ha mantenuto intatta la sua autenticità e, ancora oggi, è possibile partecipare ai festeggiamenti in molte città del Messico.
Esperienza suggerita: parti per il Messico e immergiti nelle tradizionali celebrazioni del giorno dei morti. Altrimenti guarda il cartone COCO per coglierne l’atmosfera.
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Se nella cultura occidentale la morte è considerata un tabù o comunque – finché si è in vita – si cerca di dimenticarsene, in Messico (e non solo) non è un qualcosa da rifuggire.
La morte è considerata l’altra faccia della vita e per questo motivo è possibile accoglierla con allegria e senza paura.
Al sonno eterno è dedicata anche una delle celebrazioni più tipiche del Messico, il Dia de los muertos, il giorno dei morti, i cui festeggiamenti incominciano intorno al 25-28 ottobre e proseguono fino al 2 novembre quando – finalmente – le anime dei defunti tornano a fare compagnia ai vivi.
Ma più che una giornata dedicata alla morte, si tratta di una festa che celebra la vita.
In quei giorni le città si animano come in nessun altro momento dell’anno ed è un’occasione per stare insieme, che affonda le sue radici nel passato.
Una tradizione millenaria
Prima della conquista del Messico da parte degli Spagnoli, le antiche popolazioni indigene della Mesoamerica erano solite considerare la morte come una fase naturale della vita, di cui ne rappresentava la continuazione.
Precedentemente all’influenza della religione cattolica, inoltre, si pensava che il percorso delle anime dopo la morte non fosse determinato dal comportamento in vita, bensì dal momento del trapasso e quindi era importante aiutarle nel loro passaggio nell’aldilà.
I defunti non dovevano essere però dimenticati e – anzi – si pensava che continuassero a essere parte della comunità.
Da questi presupposti nasce una festa per celebrare il ritorno delle anime dei defunti sulla Terra una volta all’anno, che si diffonde non solo in Messico, ma anche in altri paesi dell’America Latina e nelle comunità messicane degli Stati Uniti.
Inizialmente la ricorrenza cadeva il nono mese del calendario solare azteco, all’inizio di agosto, e veniva celebrata per un mese intero.
Però, con il loro arrivo, i Conquistadores portarono con sé la loro festività dedicata ai defunti che si fondeva perfettamente con le antiche tradizioni pre-ispaniche: nasce così il Dia de los muertos, il 2 di novembre, che coincide con il giorno dei morti cattolico.
E dal 2008 l’UNESCO lo ha dichiarato patrimonio culturale immateriale dell’Umanità.
Come si svolge il Dia de los muertos
A differenza di Halloween, con cui spesso viene confuso, il Dia de los muertos non ha una connotazione macabra e inquietante, bensì è una celebrazione gioiosa che coinvolge tutta la comunità.
Durante i giorni in onore dei morti, è facile vedere per le strade uomini, donne e bambini vestiti con costumi variopinti che nascondono al di sotto un corpo da scheletro (calaca) e con il viso dipinto da teschio (calavera).
Tra tutte le maschere, la più diffusa è la Calavera Catrina, uno scheletro di donna vestito elegantemente che rappresenta la Signora della morte, rappresentata per la prima volta satiricamente dal vignettista José Guadalupe Posada a inizio Novecento.
L’elemento più importante di tutta la celebrazione è l’allestimento di altari che fungono da porta tra il mondo dei vivi e quello dei morti.
Essi vengono decorati con candele che indicano il fuoco, semi che rappresentano la terra e offerte di cibo e acqua per accogliere gli spiriti nel migliore dei modi nel loro ritorno tra i vivi.
Ovunque svolazzano i papel picado, fogli di carta traforati o ritagliati a forma di scheletro dal doppio colore (giallo e viola) che simboleggiano la fragilità dell’esistenza e la dualità della vita e della morte.
In tutto il Messico si festeggia questa ricorrenza e, oltre che a Città del Messico, celebrazioni tipiche hanno luogo a Patzcuaro, Huaquechula (famosa per i suoi altari) e a Mixquic.
E se vuoi farti un’idea di questo giorno di festa, puoi vedere il cartone della Disney Pixar COCO – vincitore dell’Oscar come miglior film di animazione – che affronta questa tradizione in maniera simpatica e genuina.