CINQUE TIPOLOGIE DI VIAGGIATORI CHE PUOI INCONTRARE IN GIRO PER IL MONDO (E CHE NON SOPPORTO)

viaggiatori

Se stai leggendo questo articolo, probabilmente è perché – come me – sei innamorato del mondo e delle diversità che ti circondano. Incontrare culture distanti dalla propria, scovare luoghi ancora autentici, prendere parte per qualche tempo alla vita di popoli con abitudini lontane è quello che penso significhi viaggiare.

Ma non per tutti è così, e per quanto rispetti chi ha un pensiero opposto al mio, ci sono alcune tipologie di viaggiatori che mi riesce difficile comprendere. Più che di viaggiatori, parlo di quelli che definisco “turisti” e che hanno un modo di vivere il viaggio completamente distante dalla mia concezione.

Scommetto che in giro per il mondo sarà capitato anche a te di incontrare persone e chiederti, con aria perplessa, che cosa le spinga a investire tempo e denaro per vivere delle esperienze che sembrano non interessare nemmeno a loro. Per quanto ti sforzi di capire le loro motivazioni, per te che sei un viaggiatore con la “v” maiuscola risulta complicato condividere il loro approccio al mondo.

E anche se ognuno è giustamente libero di godere del proprio tempo a spasso per i continenti come meglio crede, esistono alcune categorie di viaggiatori cheahimè proprio non sopporto.

La mia classifica

5° POSTO

starbucks
© Asael Pena

Coda da Starbucks, coda da Victoria’s Secret, coda da McDonald’s.

Se c’è una cosa che faccio fatica a concepire è come si possa trascorrere le ore in attesa di entrare in luoghi che si possono trovare uguali in tutto il mondo.

Non mi piacciono gli estremismi e credo che in viaggio ci sia spazio ogni tanto anche per un po’ di sano e adorato shopping o per un momento di ristoro in una catena di fast food, ma se tutto questo diventa l’abitudine, penso sia limitativo. Preferisco invece optare per un pranzo in una taverna di cibo locale o fare compere nelle botteghe tipiche, piuttosto che spendere il mio tempo tra trappole per turisti.

Ma ammettiamolo, almeno una volta ci siamo caduti tutti.

Voto: 5 e mezzo

4° POSTO

selfie
© Valerie Elash

Si sa, noi tutti amiamo scattare foto quando viaggiamo, sia per avere un ricordo personale, sia per condividere con parenti e amici le esperienze vissute. E (quasi) tutti soffriamo di un lieve egocentrismo per cui ci compiacciamo a mostrare sui social network i meravigliosi posti che stiamo visitando.

Ma quando questo atteggiamento diventa estremo, tanto da incentrare tutta la vacanza sullo scatto perfetto, allora si discosta dalla mia filosofia di viaggio.

Chi trascorre più tempo alla ricerca della foto acchiappa-like piuttosto che a godersi il posto, chi non rispetta i divieti posti sui monumenti per trovare la posa più originale, chi ha una crisi isterica se non si connette ogni dieci minuti al wi-fi libero più vicino per me non può definirsi un vero viaggiatore.

Voto: 5

3° POSTO

relax
© Recal media

È risaputo che una vacanza in un villaggio turistico in quanto a relax non è paragonabile a nessun tipo di altro viaggio. Essere serviti e riveriti e trovare vicino tutte le comodità non ha prezzo, soprattutto dopo la stanchezza accumulata durante l’anno. Sebbene non sia il tipo di viaggio che preferisco, in alcune circostanze non sono totalmente contraria ai villaggi turistici.

Sono contraria però a chi trascorre intere giornate tra pennichella al sole e gioco-aperitivo, senza vedere nulla del luogo che lo ospita. A che cosa serve andare dall’altra parte del mondo, per rinchiudersi all’interno di quattro mura? Potresti essere ovunque. La conoscenza di un posto, invece, passa per la scoperta.

Voto: 4 e mezzo

2° POSTO

grazie
© Simon Maage

Se esiste un atteggiamento che proprio non tollero, è quello di chi non rispetta le culture diverse e si rapporta in maniera arrogante e superiore.

Quante volte capita di imbattersi nel furbo di turno che con la scusa che “tanto l’altro non capisce” si rivolge nella propria lingua, deridendo l’interlocutore con gli amici? O in chi, anziché cercare di trarre insegnamento dal diverso, si pone con prepotenza e prevaricazione verso popolazioni culturalmente distanti?

Mi dispiace, ma con queste persone non transigo.

Voto: 2

1° POSTO

spazzatura
© Vova Drozdey

Si aggiudica il primo posto del podio dei viaggiatori che non sopporto, chi non ha cura dell’ambiente e lo tratta come una discarica a cielo aperto.

Se in molti paesi del mondo esistono purtroppo problemi legati allo smaltimento dei rifiuti dovuti alla mancanza di mezzi, questo non legittima chi viaggia a gettare l’immondizia per strada o a lasciare la propria spazzatura in spiaggia.

Anche i cambiamenti più grossi devono partire dagli individui e non credo che, a casa propria, nessuno di noi ami vivere nella sporcizia. Soprattutto chi è abituato a viaggiare può e deve rendersi conto che le bellezze che ci circondano, se non vengono tutelate prima di tutto noi stessi, avranno vita breve.

Voto: inclassificabile

La vera ricchezza è la diversità

Non trovo il senso di andare dall’altra parte del mondo senza immergersi a pieno nella cultura del luogo, magari per paura del diverso o per preoccupazioni relative a usanze opposte a quelle a cui siamo abitati.

È la diversità la ricchezza più grande a cui possiamo attingere. Non sono i villaggi turistici, non sono le comodità, non sono le sicurezze. È scoprire il mondo, per davvero, per ritornare a casa più completi che mai, con un bagaglio pieno di esperienze difficili da dimenticare.

E poter dire “ce l’ho fatta”, ho capito mondi e culture lontani di cui prima ignoravo l’esistenza, anche solo per potersi fare una propria idea su quello che ci circonda e – solamente allora – poter esprimere un giudizio.

Questa per me è l’importanza del viaggio.

E una volta compresa questa filosofia e il vantaggio che comporta, anche un turista può diventare un viaggiatore. Non è mai troppo tardi.