ALLA SCOPERTA DI PORTO TRA VINO E AZULEJOS – RACCONTO DI VIAGGIO

Porto

Dagli ultimi anni il Portogallo attrae sempre più visitatori, grazie a un’incredibile varietà paesaggistica, un ottimo compromesso tra natura e cultura e prezzi ancora contenuti.

Perciò, alla domanda “dove andiamo questa estate?”, a me e Federico – lo so, fa ridere, io e il mio ragazzo ci chiamiamo allo stesso modo – è sembrato interessante far ricadere la decisione sullo Stato più a ovest d’Europa.

La prima tappa del nostro viaggio alla scoperta del Portogallo è stata Porto, piccolo gioiello della costa nord-occidentale carico di fascino.

Con la sua architettura stupefacente, i suoi scorci caratteristici e una vita animata è una città che ha letteralmente conquistato il mio cuore, che si è arreso al suo incanto includendola tra le mete da non perdere in Europa.

Un fascino che si svela poco a poco

Prima di visitarla, avevo l’errata percezione che Porto fosse una città spenta, con poco da vedere, oppressa dalla maggiore popolarità della capitale Lisbona.

La prima sensazione che Porto trasmette è – invece – esattamente opposta: l’impressione è quella di trovarsi in un centro estremamente vivace ed eccentrico, dall’identità ben precisa.

Tra artisti di strada a ogni angolo, giovani in erasmus e coppie che trascorrono il weekend mano nella mano (perché sì, la perla portoghese sa essere anche molto romantica), Porto è tutt’altro che una città grigia e con poco carattere.

Oltre all’atmosfera, ciò che colpisce è anche la sua incredibile architettura, fatta di palazzi maestosi, tipiche abitazioni di pochi piani e chiese ricoperte di AZULEJOS.

Sono proprio gli azulejos, le particolari piastrelle dipinte a mano, il tratto distintivo di Porto. Dalla stazione di Sao Bento, alla Capela das Almas, all’Igreja do Carmo, la città si tinge di azzurro e di bianco, dando vita a vere e proprie opere d’arte a cielo aperto.

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Capela das Almas | © Viaggiare comunque

Porto offre a chi la visita la possibilità di lasciarsi trasportare dal suo fascino senza tempo, che si mostra in tutta la sua straordinarietà dal belvedere della Cattedrale Sé, che domina dall’alto la città.

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Panorama dalla Cattedrale Sè | © Viaggiare comunque

E dal punto più elevato, tramite strade in discesa e vicoli tortuosi, si raggiunge il vero cuore pulsante della città portoghese: la riva del fiume Douro.

Costeggiata da casette colorate, locali dove gustare un aperitivo e una splendida vista sull’altra sponda del corso d’acqua, il lungofiume rappresenta la perfetta conclusione della giornata.

E quando scende la sera, tra le taverne tradizionali dove riecheggia la musica del fado e i locali alla moda che ravvivano la zona universitaria, la vita notturna di Porto offre l’imbarazzo della scelta.

Al di là del fiume

Quando si parla di Porto, immediatamente si pensa al suo simbolo: il ponte Dom Luis I, ad arco e in ferro, che varca il fiume Douro.

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Vista su Porto al di là del Douro | © Viaggiare comunque

Ed è attraversandolo che, davanti agli occhi, si svela l’immagine più tipica, dove la città si mostra fiera e nella sua interezza, come in una di quelle cartoline che ormai non si spediscono più.

Al di là del fiume, Porto lascia il posto a Vila Nova de Gaia, centro di produzione del vino Porto e sede di numerose cantine dove svolgere tour e degustazioni.

Non si può dire, infatti, di conoscere il Portogallo senza aver bagnato almeno una volta le labbra con il tipico vino liquoroso dal colore rosso rubino, meglio ancora se accompagnato da una pasteis de bacalhau, una crocchetta di baccalà che sa stimolare l’appetito anche dei palati più diffidenti.

E per gli amanti, come me, della gastronomia, è d’obbligo una sosta al mercato coperto, con i suoi banchetti che offrono ogni tipo di leccornia.

Grazie alla sua vicinanza al mare, Porto è una meta perfetta per gli amanti del pesce e, ancora di più, lo è il caratteristico villaggio di pescatori di Afurada, a breve distanza dalla città.

Lontano dagli itinerari più classici, il piccolo centro dove il tempo sembra essersi fermato è un viaggio nel Portogallo più autentico.

Le case dalle tonalità pastello, il suono del vento che asciuga i panni appesi che odorano di bucato, il profumo di salsedine nell’aria fanno da sfondo al lento trascorrere della vita dei pescatori.

E quando è ora di pranzo, è usanza cucinare il pesce fresco per strada, su apposite griglie all’aperto, da gustare in una delle taverne tradizionali o, ancora meglio, invitato alla tavola di un abitante del villaggio.

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Il caratteristico villaggio di Afurada | © Viaggiare comunque

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Il pesce fresco alla griglia | © Viaggiare comunque

Un’esperienza poco conosciuta, che rende il viaggio a Porto ancora più speciale, lasciando nel cuore quella sensazione di vera serenità.